Scissione societaria e azione revocatoria: cosa dice la Cassazione

Pubblicato il 1 novembre 2025 alle ore 12:57

Quando la scissione societaria può essere revocata dai creditori

La Corte di Cassazione ha recentemente chiarito un punto importante in materia di diritto societario: l’atto di scissione societaria può essere oggetto di azione revocatoria ordinaria ai sensi dell’art. 2901 c.c..

Cos’è l’azione revocatoria ordinaria

L’azione revocatoria è uno strumento a disposizione dei creditori per impedire che determinati atti compiuti dal debitore compromettano la soddisfazione dei loro crediti. In pratica, se un atto dispositivo riduce ingiustamente il patrimonio a disposizione dei creditori, questi possono chiedere al giudice la sua nullità o inefficacia.

La scissione societaria come atto dispositivo

Secondo la Cassazione, l’atto di scissione, pur regolato da norme societarie specifiche, ha natura dispositiva: trasferisce patrimoni, beni o quote societarie tra società e, quindi, può incidere sulla posizione dei creditori della società scissa.

È importante sottolineare che l’azione revocatoria non sostituisce altri strumenti di tutela dei creditori già previsti dal codice civile, come l’opposizione ex artt. 2503 e 2506-ter c.c., ma coesiste con essi. In altre parole, i creditori hanno la possibilità di agire sia attraverso i rimedi specifici previsti per la scissione, sia attraverso l’azione revocatoria ordinaria.

Perché è rilevante

Questo chiarimento è fondamentale per amministratori, soci e professionisti che gestiscono operazioni di scissione: anche atti formalmente legittimi possono essere oggetto di contestazioni da parte dei creditori se risultano pregiudizievoli al loro diritto di soddisfazione.

Consiglio pratico: prima di completare una scissione societaria, è sempre utile valutare attentamente con l'assistenza di un Notaio le implicazioni per i creditori, così da pianificare correttamente la strategia societaria e ridurre rischi di contenzioso.